domenica 3 maggio 2015

Precarientola - favole in tempo di crisi

C'era una volta, in un Paese non troppo lontano, una fanciulla di nome Precarientola. Era una ragazza semplice e di buon cuore, al contrario delle sorelle Anasteja e Genuflessa. 
La prima aveva fatto successo partecipando a un famoso magic-show in cui, più che per le doti canore, era emersa per lo striptease estremo condotto sul palco. 
Genuflessa, invece, aveva fatto carriera nella politica, arrivando ad essere segretaria personale del Ministro della Magia. Qualcuno malignava sui metodi poco ortodossi con cui si era guadagnata quella posizione, ed alludeva a posizioni ben più equivoche da lei assunte per ingraziarsi i politici. 
In tutto ciò, Precarientola, invece, era il disonore della famiglia: dopo contratti, CoCoCo, CoCoPro e CoCoDè mai riconfermati, si era ridotta a fare le pulizie nella magione di famiglia - senza ferie, contributi o giorni liberi - sotto l'occhio critico della matrigna. 
“Sei proprio senza ambizioni” le diceva sempre, da ex- ballerina che si manteneva grazie al defunto marito “Guarda le tue sorelle, come sono realizzate! Tu, invece, dovresti ringraziarmi se ti permetto di lavorare per me”. 
Ma la peggiore costrizione, più delle cerette inguinali alla villosa Anasteja o dell'unguento sulle ginocchia infiammate di Genuflessa, era la trasmissione Principi&Fate. Anche quel giorno fu costretta ad unirsi a loro di fronte alla magivisione, dove una fatina tutto pepe, indecisa tra due fustacchioni con le sopracciglia depilate, scelse infine il più biondo e stupido tra i due.
- Vuoi esseve anche tu fata pev un giovno? - concluse la conduttrice, un essere magico con corpo di donna e voce di uomo – Pavtecipa oggi stesso ai pvovini di Pvincipi&Fate e conquista il tuo pvincipe azzuvvo! -
E all'improvviso, in mezzo al salotto, comparve l'ologramma di un principe seminudo, con magnetici occhi azzurri, folti capelli ondulati, fisico scolpito: ogni suo poro sembrava emanare virilità, mentre con sguardi languidi ammiccava alle presenti. Il tempo di risvegliarne la libido e nebulizzare definitivamente ogni neurone femminile e il principe azzurro sparì, lasciando nell'aria un invitante odore di dopobarba e muschio bianco.
“R-ragazze, dovete partecipare” sancì la matrigna, ancora in subbuglio.
“Oh sìììììììììì mamma!” strillò Anasteja, incrinando i vetri del primo piano “La manager sarà felicissima, la mia immagine era in calo”.
Anche Genuflessa, inginocchiata (ormai per abitudine) di fronte alla tv, era entusiasta. “Potrebbe essere una mossa politica interessante. E poi insomma, sarà pure ora di invertire le parti”.
Precarientola nel frattempo era rimasta ammutolita: quello sguardo misterioso e provocante aveva risvegliato in lei emozioni mai provate. Dopotutto, nella sua austera vita non aveva modo di conoscere uomini, se non quel tontolotto di Pier, il fattore, che si ostinava ad invitarla a cena nella sua stalla.
Mentre lui... lui... arrossì, pudica, a quei nuovi istinti e senza neanche accorgersene si ritrovò a pigolare: “Vorrei partecipare anch'io.”
In un istante le tre donne nella stanza tacquero, si guardarono, infine scoppiarono a ridere.
“Precarientola, ma che vai dicendo!”
“Tesò, ma ti sei vista? Sarai almeno una 44!”
“Non hai neanche lo shatush, poi. E quelle labbra naturali!”
Proseguirono a lungo, smontando ogni singolo componente del suo corpo e della sua autostima, finché la matrigna, accantonando la questione con un leggero svolazzo della mano, decretò: “Tu starai a casa, non sei fatta per quegli ambienti chic. Invece pensaci, con Pier ti vedo bene...a lavorare nella stalla!”
Tra risate beffarde, corse su per le scale, nella sua stanzetta in soffitta, e si buttò singhiozzando sul pagliericcio. Non era giusto. Lei non era da meno delle sorelle, anche senza labbra rifatte e lo shatush, qualunque cosa fosse. E perché doveva rinunciare a quel gran pezzo di... cioè, a quel bellissimo principe?
Sentiva al piano di sotto il vocio eccitato delle sorelle che si preparavano, il ronzare furioso del silk-epil e gli strepiti della madre. Quella sera sarebbero andate ai provini lasciandola lì, in quella soffitta puzzolente, circondata di topi...
All'improvviso un bagliore azzurro la accecò, rivelando una meravigliosa donna celestina, con ali e bacchetta magica.
“C-chi sei?” esclamò la fanciulla spaventata.
“Io sono Fata Presepia” rispose con voce suadente e accento spagnolo “Sono la fata dell'estetica e del bell'apparire, e sono qui per aiutarti”.
“Davvero puoi? Io...io vorrei partecipare ai provini di Principi&Fate!”
Presepia inorridì. “Con quei capelli? E amore, non vorrei dirti, ma hai dei fianchi...”
L'altra chinò il capo: “Aiutami ad essere come loro, come te! Rendimi bellissima”.
Con un sorriso di Presepia e un frullio di bacchetta, l'incantesimo si compì: di colpo i suoi capelli divennero bicolori, le sue curve scomparvero, le labbra si gonfiarono come canotti e le spuntarono due bocce così. Con le ultime scintille di magia colpì due topolini, che diventarono un dj e un rapper tatuato, e una zucca nel cortile, trasformata in hammer rosa shocking.
“Vai, presto! Se entro mezzanotte conquisterai il principe resterai così per sempre”.
Precarientola corse via, e in un baleno fu ai provini. Le concorrenti c'erano tutte, comprese Anasteja, con un tatuaggio nuovo di zecca, e Genuflessa, vestita da professoressa sexy.
E anche lui era lì, in carne e testosterone, beato tra quella moltitudine ormonosa: ancora più bello di quanto non fosse apparso in video.
Il dj fece partire una musica assordante su cui il rapper ricamò rime inneggianti a Precarientola: e la fanciulla, ancheggiando, arrivò di fronte al principe, che la guardava famelico.
“Ciao, Pupa” mormorò, facendola fremere.
“Ciao principe!” trillò, con la voce più alta di due ottave per l'emozione.
“Ciao, Pupa” disse ancora, con la stessa espressione.
“Ehm...ciao, principe”
“Ciao, Pupa”
“Sì, principe, ciao anche a te...potremmo andare oltre i reciproci saluti?”
Ma quella meraviglia della natura sembrava essersi incantata. “Ciao Pupa, ciao Pupa, c-ciao Pu...”
“Oh, uff, di nuovo!” Un frullio azzurro e fata Presepia comparve accanto al principe inceppato, che continuava a blaterare. Con un unghia smaltata iniziò a pigiargli la nuca: “Ehi! Ehi smettila! Smettila! Oh, non mi lasci altra scelta...”
Corrucciata, gli puntò contro la bacchetta magica: un sonoro puf, una nuvola di fumo, e il principe si dissolse, rivelando...
“Pier?! ”
“Esatto” sospirò Presepia “Anche lui mi ha invocato, voleva riuscire a conquistarti...se ce l'avesse fatta entro mezzanotte, sarebbe rimasto così per sempre”.
La fanciulla guardò il suo eterno spasimante con nuovi occhi, e solo allora capì l'amore che provava per lei. Si chinò per baciarlo, ma alla vista delle sue labbra gonfie lui si sottrasse.
“Aspetta! Anche per te valgono le stesse condizioni? Resterai così?”
“Sì, se mi baci entro mezzanotte”.
“Allora” rispose Pier, guardandole il viso trasformato “credo proprio che aspetterò un po'. Intanto che ne dici di quella famosa cena nella stalla?”

Una volta riacquistate le sembianze normali, i due si sposarono: Pier la prese nella propria fattoria, che sotto la sua guida divenne una florida azienda agricola. Da quel giorno Precarientola prese il nome di Assunta, e vissero felici a tempo indeterminato.



∼ Marta∼











1 commento:

  1. Hai già vinto il podio per il miglior e unico racconto Comico. sempre in anticipo sui tempi.

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