mercoledì 17 giugno 2015

[L'sW] - Caffé bollente





Anche questa volta il maledetto si porta addosso la scia del suo profumo, un profumo forte, pungente, disgustoso. Sì, perché ora mi tradisce con quella donnucola esaurita, che poi è una delle clienti del nostro negozio di bricolage. Ultimamente aveva sempre problemi con il materiale da dover tornare a cambiarlo. Roba di tubature, mi diceva lui. Più roba da sifone e stantuffi, ho pensato io e infatti non sbagliavo: lui mi tradisce e io sto subendo tutto questo da troppo. Così, appena il maiale entra in cucina, mentre sto preparando la frittata, lo assalgo furibonda. E lui che fa? Conferma e mi chiede di capirlo, in fondo – dice lui – mi ama, ma la passione tra noi si è assopita da troppo. Con l’altra invece – dice – fa scintille: sesso sfrenato e ore di goduriosi amplessi; ma sostiene che è solo sesso perché in fondo ama me.

Resto interdetta. Non mi aspettavo questa svolta inaspettata, perché con Antonio è sempre andata così: ciclicamente mi tradisce, si sollazza per qualche settimana ma poi torna sempre e fare pace è ancora più divertente, anzi il sesso – dopo – è sempre più intenso e appagante. Ma questa volta è diverso: lui ammette il tradimento, dice che mi ama ma anche che non sa decidersi tra me e l'altra. Mi chiede così di non assillarlo con la mia gelosia. Ok, se me lo voglio tenere, accetto, decido. Non so dove mi porterà tutto questo, ma so che adesso lui, colmo di desiderio, mi prende da dietro e, strappandomi le mutandine, mi possiede lì, davanti ai fornelli, con amplessi colmi di passione e grugniti di piacere. Ovviamente la frittata si è bruciata, ma ne ho fatta un’altra senza problemi, tanto sono felice. E' tornato da me!

Ma l'indomani questa certezza si sgretola quando mi annuncia che sta per uscire con l’altra. Il deficiente! E io mando giù la pillola, sperando solo che quell’altra non lo faccia godere quanto me... perché con me ieri, il pezzente, ha goduto parecchio, quando mi ha sbattuto contro il frigorifero, affondandomi il viso tra lo strofinaccio e la presina, mentre entrava e usciva dentro me e mi alitava sul collo con respiri spezzati!

Lo lascio andare, certa che l'altra non lo soddisferà quanto me... Invece, quando torna mi racconta senza pietà i particolari del suo incontro: l’ha messa sul tavolino in cantina e l’ha penetrata piano mentre lei mugolava forte e l’eco dei suoi amplessi è rimbalzato per tutte le scale, facendo uscire qualche vicino curioso. Poi, dopo esser arrivati al piacere estremo, sono rotolati sul pavimento tra damigiane di vino rosso e qualche ragnatela. Oddio, è stata più brava di me penso.. quindi, arrabbiata e ferita, lo interrompo e lo cavalco come un’amazzone per tutta la notte. Lui grugnisce di piacere quando gli strizzo i capezzoli tra i denti. I miei sforzi sono ripagati perché viene dentro di me, di nuovo. Ho vinto io!, mi ripeto soddisfatta.

Ma anche questa la vittoria è di breve durata. Il giorno dopo lui ha l’ardire di portarla in casa e, mentre io sono in cucina a preparare il caffé – che non mi si dica che non sono ospitale – sento degli strani sospiri provenire dallo sgabuzzino... i rumori sono inequivocabili: spinte ritmiche contro il muro sempre più veloci e ansimi gutturali che giungono a me anche attraverso le pareti. Mi guardo attorno per un attimo ancora confusa, poi ritorno nella realtà: io in cucina a fare il caffé mentre quei due sono a scopare senza ritegno nello sgabuzzino. Ma cosa sto facendo? Ho davvero accettato una situazione così umiliante, illudendomi che tutto questo mi avrebbe fatto stare bene?

Un fremito mi pervade quando finalmente riesco a darmi la risposta. Quella giusta.

Qualche istante dopo sono a offrire ad entrambi il caffé con un sorriso di convenienza. Poi, inaspettatamente, apro la porta di casa e li invito ad andarsene.

“Fuori da casa mia!” comando. “Tra di noi è finita” annuncio a mio marito, “non tornare più a casa” concludo, sbattendogli la porta in faccia. Un saluto liberatorio.

Mi affaccio e li vedo discutere animatamente fuori dal portone. Attendo pochi istanti, poi vedo lei piegarsi in due accusando un dolore al basso ventre. Pochi secondi dopo è il turno del pezzente, che ora si contorce sul marciapiede urlando.

Vado in bagno a prepararmi per uscire, mentre pochi minuti dopo, la sirena annuncia l’arrivo dell’ambulanza chiamata certamente da qualche passante caritatevole.

Guardo allo specchio la mia immagine riflessa e ci vedo una donna nuova che, con una strana luce negli occhi, sogghigna all'idea di quei due alle prese con gli effetti dolorosi e imbarazzanti dell’intossicazione acuta da guttalax, tra miasmi e espressioni rivoltanti... degna chiusura di sipario per questa storia di m....

∼ Loriana ∼